Se pensiamo ai fumetti e ai loro personaggi più celebri, sicuramente, a molti di voi salteranno alla mente sia personaggi iconici del settore italiano, ma anche dei nomi giapponesi.
Ma che correlazione vi è tra un famosissimo “Lupo Alberto” e una nota paladina della giustizia come “Sailor Moon”?
Ebbene, l’Italia è un Paese che ha sempre amato i fumetti e il mondo dell’animazione, sia nipponica che internazionale, accaparrandosi un podio molto ambito: ospitare annualmente una delle fiere più importanti a livello mondiale di questo settore.
È infatti dal 1996 che la città di Lucca ha dimostrato con la sua fiera “Lucca Comics & Games” quanto gli italiani fossero amanti di questo genere, e col passare del tempo, i fumetti e i manga come a loro volta i videogiochi si sono affermati come degli hobby di tutto rispetto, nonchè estremamente diffusi.
Che sia grazie all’iconico “Lupo Alberto” di Silver (1974) o agli eroi nati dalle mani dei mangaka, ovvero fumettisti, giapponesi, i giovani di ogni generazione hanno potuto rispecchiarsi in qualche mito dei fumetti e hanno potuto viaggiare con la fantasia in degli universi ricchi di colpi di scena e personaggi carismatici.
I fumetti che hanno cambiato l’Italia
L’Italia è quindi sempre stata all’avanguardia nel settore dei fumetti, ma questa tradizione così ricca è nata anche grazie alle influenze americane e franco-belghe. Questi fumetti non avrebbero però mai visto il nostro paese se non fosse stato per lavisione moderna di alcune case editrici, come la Bonelli. Solo grazie a queste case editrici innovative il paese ha potuto conoscere personaggi che, ormai, sono divenuti parte integrante del bagaglio culturale italiano come “Tex” e “Dylan Dog” che hanno influenzato l’infanzia e l’adolescenza di moltissimi.
Guido Crepax, Dino Battaglia, e Hugo Pratt con il suo “Corto Maltese”, hanno contribuito in modo drastico all’innovazione creativa e narrativa dei fumetti, portando con il loro stile unico dei contenuti sempre più complessi all’interno delle pagine dei fumetti guadagnandosi una impronta nella storia.
Fu solo più tardi, più precisamente negli anni ’70, che nomi di autori giapponesi iniziarono ad affiancare quelli italiani grazie ai loro manga, che ben presto sarebbero diventati tanto rilevanti quanto quelli autoctoni grazie a titoli come “Mazinga” e “Devilman”.
Il successo dei manga
Sebbene all’inizio i temi trattati dai fumetti italiani fossero rivolti ad un pubblico prettamente adulto, le storie raccontate dai nostri autori non avevano di certo degli enormi robot da combattimento come protagonisti; questa differenza di genere colpì i lettori italiani e fu proprio grazie alle celebri battaglie tra “Gundam” che gli italiani iniziarono a conoscere il panorama dei manga e ad appassionarsi ad essi. Ma questo non fu l’unico motivo per cui i manga ebbero successo. Come già detto, il pubblico italiano era abituato a leggere di tematiche mature e questa maturità veniva rispecchiata anche nell’arte, caratterizzata da un approccio dettagliato e realistico.
In questo panorama artistico, i manga portarono una ventata di freschezza e novità con uno stile tutto nuovo e più stilizzato, occhi grandi ed espressioni emotive molto accentuate, che assieme ad un nuovo punto di vista narrativo riuscirono a conquistarsi un enorme pubblico.
Spotlight sui manga
Come i romanzi, anche i manga hanno più generi. Si hanno sì gli “shonen” per ragazzi con tematiche legate all’avventura, ma non è da sottovalutare il successo degli “shojo” per ragazze. In un panorama dove, tutt’ora, i fumetti sono percepiti come un prodotto prevalentemente indirizzato ai maschi, l’attenzione degli shojo al mondo rosa e al romanticismo gli ha guadagnato una bella fetta di pubblico. Se shonen e shojo sono indirizzati prevalentemente ai ragazzi, però, la categoria “seinen” è dedicata agli adulti visto che i temi trattati possono essere più seri o violenti.
Diversamente dai fumetti occidentali, i manga si leggono da destra a sinistra, e adottano delle strutture più dinamiche grazie alle tavole che favoriscono una lettura molto fluida.
I manga, inoltre, sono caratterizzati da una serializzazione particolare, che a differenza di quella italiana, avviene tramite capitoli su riviste apposite, che appartengono rispettivamente alle categorie shounen, shoujo o seinen, e con cadenze bimestrali o anche settimanali i mangaka devono essere capaci di pubblicare con regolarità i loro capitoli. Questo fa sì che l’interesse per una determinata serie da parte del pubblico venga tenuto acceso nel tempo. Il coinvolgimento del pubblico viene anche garantito grazie a dei contest dove i lettori delle singole riviste possono decidere quali nuovi mangaka avranno la possibilità di debuttare con una loro opera inedita, e per avere tale occasione, si cimentano nella pubblicazione di una breve storia che verrà valutata e giudicata dai lettori.
Sicuramente, ottenere il successo in Giappone è una sfida agguerrita, soprattutto perché essere pubblicati da una di queste note riviste come la “Shounen Jump” è una quasi garanzia di successo.
Sono stati tanti gli anime e manga che, nel corso degli anni ’90, hanno caratterizzato il settore in Italia, e con celebri opere come i “Pokemon”, “Sailor Moon”, e l’ancora in corso di uscita “One Piece”, il panorama italiano ha visto un enorme incremento di interesse che, soprattutto negli ultimi anni, ha portato all’apertura di sempre più fumetterie.
Entrambi i mondi, sia quello italiano che quello giapponese, sono sempre intrinsecamente legati alla cultura e alle espressioni artistiche dei rispettivi paesi, ma spesso si sono ritrovati ad incontrarsi tra rispettivi omaggi l’uno verso l’altro, soprattutto grazie alle tante fiere presenti in Italia.
In conclusione, seppur “Lupo Alberto” e “Sailor Moon” siano due personaggi così diversi e appartenenti a due realtà completamente differenti, è innegabile quanto i due mondi siano uniti dalla passione verso la creatività e la voglia di far sognare sia i grandi che i più piccoli con i loro personaggi carismatici e, tra il divertimento dato da qualche vignetta del lupo blu e qualche combattimento delle paladine della giustizia più famose, la voglia di leggere sarà sempre garantita.