L’Italia ha recentemente incontrato una delle nazioni capitali delle mode e delle tendenze ma non di certo per gli abiti o la musica, bensì per i suoi manhwa: la Corea del Sud è riuscita in un’impresa colossale, infatti, si è aggiudicata un posto accanto ai manga giapponesi in tutte le fumetterie italiane.
Ultimamente, quando si pensa alla Corea del Sud, ci vengono in mente le numerose band che spoplano sulle classifiche di tutto il mondo, oppure tramite i social, tutti i locali innovativi che quasi impongono i trend del momento tra foto e set fotografici con cibi trendy e bibite particolari, ma questa nazione è anche riuscita a conquistare i lettori di fumetti grazie a delle opere che ad oggi hanno raggiunto vette altissime di vendite.
I Webtoons, assieme ai manhwa, hanno permesso ai lettori da tutto il mondo di poter leggere serie di fumetti interi in modalità digitale, garantendosi così un successo senza precedenti: comprando ogni singolo capitolo tramite siti ufficiali, infatti, si ha la possibilità di seguire con cadenze regolari molteplici storie, e a questo modo, ci si può addentrare alla scoperta di centinaia di serie con tantissime categorie di genere.
Il Boy’s Love
Tra i generi di manhwa più di successo troviamo il Boys’ Love e cioè una categoria Queer che ha permesso alla Corea del Sud di emergere anche nell’edizione 2023 della fiera Lucca Comics & Games, dove molteplici case editrici italiane hanno presentato al pubblico i più recenti adattamenti in lingua italiana di questo genere così tanto apprezzato. La fiera ha infatti ospitato il firmacopie dell’autrice coreana Mingwa (“BJ Alex”, “Jinx”) e moltissimi fan non si sono fatti intimorire dai lunghi tempi di attesa pur di avere la possibilità di ricevere un autografo. Inoltre, sempre durante la stessa edizione della fiera, ci sono stati annunci di traduzione di titoli Boy’s Love ancora in corso in Corea del Sud.
La pubblicazione settimanale
Ma i manhwa non sono solo “BL” (Boys’ Love), infatti, i manhwa spaziano dal genere romantico a quello d’azione come ad esempio “Tower of God” che, con il suo enorme successo globale, si è aggiudicato una serie animata su Crunchyroll, famosa piattaforma di streaming Anime.
Forse, inizialmente, qualcuno potrebbe pensare che tanti non sarebbero interessati ad acquistare ogni settimana un capitolo che va pagato individualmente, eppure i siti di lettura di manhwa come Lezhin e Bomtoon sono diventati un punto di riferimento globale per ogni fan, e gli incassi parlano chiaro: le persone amano sostenere gli autori e si impegnano tramite l’acquisto dei capitoli a mostrare un vero e proprio rispetto verso le opere pubblicate.
In Italia, il fenomeno dei manhwa è esploso anche grazie a questi siti ma poiché la lingua di traduzione principale è l’inglese, si è sempre avvertita la necessità di una degna traduzione per i fan italiani. Questo bisogno è stato soddisfatto grazie a case editrici come la JPOP e Starcomics che hanno dato ai lettori italiani la possibilità di sfogliare tra le proprie mani molte delle opere di maggior successo.
Differenza fra manga e manhwa
Ma che cosa differenzia maggiormente i manhwa dai manga?
Una curiosa similitudine la possiamo notare dal metodo di pubblicazione tramite i capitoli a cadenza fissa, ma per quanto simile sia il sistema, le differenze risiedono proprio nello storytelling e nella gestione delle “stagioni”.
Spesso, come per le serie televisive, i manhwa possono avere delle pause stagionali, anche per far riposare gli autori dopo decine e decine di capitoli, ma nei manga questo è un evento decisamente più raro, tanto che se una serie venisse interrotta improvvisamente si dà per scontato che sia per motivi gravi, anche perché le uscite dei capitoli avvengono tramite delle famose riviste come la Shonen Jump.
Oltre al metodo di pubblicazione, abbiamo anche degli stili artistici molto diversi: i manga prediligono le vignette in bianco e nero, laddove il manhwa è interamente a colori. Inoltre, seppur entrambi vengano letti da destra verso sinistra, grazie alla lettura online a pagina intera, i manhwa sono disegnati a striscia continua permettendo così agli autori di rappresentare scene di movimento e il trascorrere del tempo in modo più marcato poichè non vi è la necessità di voltare le pagine come nei manga.
Le tematiche relative alle rappresentazioni delle minoranze sessuali, queer o psicologiche nei manga sono spesso presenti unicamente nelle categorie contrassegnate come “seinen”, oppure nei casi Queer, come “yaoi” o “yuri”, ma nei manhwa possiamo ritrovare un insieme di tematiche tutte all’interno della stessa serie senza il bisogno di rientrare necessariamente in un’unica categoria.
Come per i manga esistono dei generi, ma grazie al digitale, i vari temi trattati nella serie manhwa possono essere citati in delle tag sulla pagina del manhwa stesso, oppure, rientrando nelle categorie Queer potremo andare a scoprire già in anticipo quali saranno gli argomenti affrontati dai personaggi proprio grazie alle parole chiave che ci suggeriranno i principali temi.
In conclusione, il fenomeno culturale dei manhwa ha travalicato i confini nazionali e l’influenza che ha avuto nel panorama dei fumetti, sia fisici che in formato digitale, dimostrando innegabilmente quanto la creatività coreana sia ampia e degna del suo enorme successo.